fortuna, benche oltre di quelli che ci hanno abandonati,
ne abbiamo ancora bravissimi professori e particolarmente
compositori di gran fondo, sapere e gusto. Per
il teatro stiamo male per mancanza dei recitanti.
Non abbiamo Musici e non gli averemo si facilmente,
giache vogliono esser ben pagati: e la generosita,
non e il nostro difetto. Io mi diverto intanto
a scrivere per la camera e per la chiesa: e ne
son quivi altri due bravissimi contrapuntisti, cioe
il Sgr. Haydn e Adlgasser. Il mio padre
e maestro della chiesa Metropolitana, che mi da l’occasione
di scrivere per la chiesa, quanto che ne voglio.
Per altro il mio padre gia 36 anni in servizio di questa
Corte e sapendo, che questo Arcivescovo non puo e non
vuol vedere gente avanzata in eta, non lo se ne prende
a core, si e messo alla letteratura per altro gia
suo studio favorito. La nostra musica di chiesa
e assai differente di quella d’Italia e sempre
piu, che una Messa con tutto il Kyrie, Gloria, Credo,
la Sonata all’ Epistola, l’Offertorio
osia Motetto, Sanctus ed Agnus Dei, ed anche la piu
solenne, quando dice la Messa il Principe stesso,
non ha da durare che al piu longo 3 quarti d’ora.
Ci vuole un studio particolare per queste sorte di
compositione, e che deve pero essere una Messa con
tutti stromenti—Trombe di guerra, Tympani
ecc. Ah! che siamo si lontani Carissmo Sgr.
P. Maestro, quante cose che avrai a dirgli!—Reverisco
devotamente tutti i Sgri. Filarmonici: mi
raccommando via sempre nelle grazie di lei e non cesso
d’affligermi nel vedermi lontano dalla persona
del mondo che maggiormente amo, venero e stimo, e
di cui inviolabilmente mi protesto di V. Pta molto
Rda
umilissmo e devotssmo servitore,
WOLFGANGO Amadeo Mozart.
Salisburgo, 4 Settembre, 1776.
[Footnote:
To Father Martini.
“Salzburg, Sept. 4, 1776.
“Most reverend and esteemed
father and maestro,—
“The veneration, the esteem, and the respect
I feel for your illustrious person, induce me to intrude
on you with this letter, and also to send you a small
portion of my music, which I venture to submit to
your masterly judgment. Last year, at Monaco,
in Bavaria, I wrote an opera buffa ("La finta Giardiniera”)
for the Carnival. A few days previous to my departure
from thence, his Electoral Highness wished to hear
some of my contrapuntal music; I was therefore obliged
to write this motett in haste, to allow time for the
score to be copied for his Highness, and to arrange
the parts so that it might be produced on the following
Sunday at grand mass at the offertory. Most dear
and highly esteemed Maestro, I do entreat you to give
me unreservedly your candid opinion of the motett.
We live in this world in order always to learn industriously,
and to enlighten each other by means of discussion,
and to strive vigorously to promote the progress of
science and the fine arts. Oh, how many and many