Signoria gli era mandato. La morte del detto tristo
Francese approuiamo como cosa benfatta. [Sidenote:
Edoardo Barton et Mahumed Beg.] Ma al contrario, doue
lei ha confiscato la detta naue e mercantia en essa,
et fatto sciaui li marinari, como cosa molto contraria
a li priuilegij dal Gran Signor quattro anni passati
concessi, et da noi confirmati di parte de la Serenissima
Magesta d’Ingilterra nostra patrona, e molto
contraria a la liga del detto Gran Signor, il quale
essendo dal sopra detto apieno informato, noi ha conceduto
il suo regale mandamento di restitutione, la qual
mandiamo a vostra magnifica Signoria col presente portator
Edoardo Barton, nostro Secretario, et Mahumed Beg,
droguemano di sua porta excelsa, con altre lettere
del excellentissimo Vizir, et inuictissimo capitan
di mar: chiedendo, tanto di parte del Gran Signor,
quanto di sua Serenissima Magesta di V. S. M. che
gli huomini, oglij, naue col fornimento, danare, et
tutti altri beni qualconque, da lei et per vestro ordine
da gli nostri tolti siano resi a questo mio Secretario
liberamente senza empacho alcuno, como il Gran Signor
da sua gratia noi ha conceduto, specialmente per esser
detti oglij comprati per ordine di sua Serenissima
Magesta, per prouisione della Corte sua. Il qual
non facendo, protestiamo per questa nostra al incontra
di esso tutti futuri danni che puono succedere per
questa cagione, como authore di quelli, contrario
a la Santa liga giurata de li duoi Rei, patroni nostri,
como per li priuilegij, che lei mostrera il nostra,
consta: per obseruatione de gli quali noi stiamo
di fermo en questa excelsa Porta. Et cosi responderete
nel alro mondo al solo Iddio, et qua al Gran Signor
questo massimo peccato commesso da lei al incontra
di tanti poueracchi, che per questa crudelta sono
in parte morti, in parti retenuti da esso en duro
cattiuerio. Al contrario, piacendo lei euitar
questo incommodo et restarcene en gratia del Signor
Iddio, et li nostri patroni, amicheuolmente, (como
conuien a par vostro di mostrarsi prudente gouernatore,
et fidel seruitor al patrono) ad impirete questa nostra
guistissima domanda, per poter resultarui a grand honore
et commodo per la tratta di marchantia, che faronno
a laduenire li nostri in quella vostra prouincia.
Li quali generalmente, tanto quelli, como tutti altri
che nel mar riscontrarete, siano, secondo che manda
il Grand Signor, de vostra Signoria magnifica amicheuolmente
recolti et receunti: Et noi non mancharemo al
debito di ottimo amico en qualconche occurenza vostra,
piacendo lei amicitia nostra como desideramo.
Il Signor Iddio lei conceda (adimpiendo questa nostra
giusta rechiesta, per cauar noi di piu futura fatica
in questo negocio, et lei di disgratia) ogni vera felicita,
et supremo honore. Data in Palazzo nostro che
fu da Rapamat appresso Pera di 15. di Genero 1585.
Il Ambassiatore de la Majesta Serenissima d’Ingilterra,
amico de vostra
Signoria magnifica, piacendo lei.
The same in English.