Quando ci venni al principio abitare
Queste montagne, benche sieno oscure
Come tu vedi, pur si potea stare
Sanza sospetto, ch’ ell’ eran
sicure:
Sol da le fiere t’avevi a guardare:
Fernoci spesso di brutte paure;
Or ci bisogna, se vogliamo starci,
Da le bestie dimestiche guardarci.
Queste ci fan piutosto stare a segno:
Sonci appariti tre fiere giganti,
Non so di qual paese o di qual regno,
Ma molto son feroci tutti quanti:
La forza e ‘l malvoler giunt’
a lo ’ngegno
Sai che puo ’l tutto; e noi non
siam bastanti:
Questi perturban si l’orazion nostra,
Che non so piu che far, s’altri
nol mostra.
Gli antichi padri nostri nel deserto,
Se le lor opre sante erano e giuste,
Del ben servir da Dio n’avean buon
merto:
Ne creder sol vivessin di locuste:
Piovea dal ciel la manna, guesto e certo;
Ma qui convien che spesso assaggi e gust
Sassi, che piovon di sopra quel monte,
Che gettano Alabastro e Passamonte.
E ‘l terzo ch’ e Morgante,
assai piu fiero,
Isveglie e pini e faggi e cerri e gli
oppi,
E gettagli infin qui; questo e pur vero:
Non posso far che d’ira non iscoppi.
Mentre che parlan cosi in cimitero,
Un sasso par che Rondel quasi sgroppi;
Che da’ giganti giu venne da altro
Tanto, ch’ e’ prese sotto
il tetto un salto.
Tirati drento, cavalier, per Dio,
Disse l’abate, che la manna casca.
Rispose Orlando: Caro abate mio,
Costui non vuol che ’l mio caval
piu pasca:
Veggo che lo guarebbe del restio:
Quel sasso par che di buon braccio nasca.
Rispose il santo padre: Io non t’
inganno;
Credo che ’l monte un giorno gitteranno.
* * * * *
No. VI.
PASSAGES IN THE BATTLE OF RONCESVALLES.
THE SAME.
Orlando and Bujaforte.
La battaglia veniva rinforzando,
E in ogni parte apparisce la morte:
E mentre in qua e in la, combatte Orlando,
Un tratto a caso trovo Bujaforte,
E in su la testa gli dette col brando:
E perche l’elmo e temperato e forte,
O forse incantato era, al colpo ha retto:
Ma de la testa gli balzo di netto.
Orlando prese costui per le chiome,
E disse: Dimmi, se non ch’
io t’uccido.
Di questo tradimento appunto e come:
E se tu il di’, de la morte ti fido,
E vo’ che tu mi dica presto il nome.
Onde il pagan rispose con gran grido,
Aspetta: Bujaforte io te lo dico,
De la montagna del Veglio tuo amico.
Orlando, quando intese il giovinetto,
Subito al padre suo raffigurollo:
Lascio la chioma, e poi l’abbraccio
stretto
Per tenerezza, e con l’elmo baciollo;
E disse: O Bujaforte, il vero hai
detto
Il Veglio mio: e da canto tirollo:
Di questo tradimento dimmi appunto,
Poi the cosi la fortuna m’ ha giunto.