Stories from the Italian Poets: with Lives of the Writers, Volume 2 eBook

This eBook from the Gutenberg Project consists of approximately 394 pages of information about Stories from the Italian Poets.

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  Se di disio non vuol morir, bisogna
    Che senza indugio ella se stessa aiti: 
  E ben le par che, di quel ch’ essa agogna,
    Non sia tempo aspettar ch’ altri la ’nviti. 
  Dunque, rotto ogni freno di vergogna,
    La lingua ebbe non men che gli occhi arditi;
  E di quel colpo domando mercede,
  Che, forse non sapendo, esso le diede.

  O Conte Orlando, o Re di Circassia,
    Vestra inclita virtu, dite, che giova? 
  Vostro alto onor, dite, in che prezzo sia? 
    O che merce vostro servir ritruova? 
  Mostratemi una sola cortesia,
    Che mai costei v’usasse, o vecchia o nuova,
  Per ricompensa e guidardone e merto
  Di quanto avete gia per lei sofferto.

  Oh, se potessi ritornar mai vivo,
    Quanto ti parria duro, o Re Agricane! 
  Che gia mostro costei si averti a schivo
    Con repulse crudeli et inumane. 
  O Ferrau, o mille altri ch’io non scrivo,
    Ch’avete fatto mille pruove vane
  Per questa ingrata, quanto aspro vi fora
  S’a costu’ in braccio voi la vedesse ora!

  Angelica a Medor la prima rosa
    Coglier lascio, non ancor tocca inante;
  Ne persona fu mai si avventurosa,
    Ch’in quel giardin potesse por le piante. 
  Per adombrar, per onestar la cosa,
    Si celebro con cerimonie sante
  Il matrimonio, ch’auspice ebbe Amore,
  E pronuba la moglie del pastore.

  Fersi le nozze sotto all’umil tetto
    Le piu solenni che vi potean farsi;
  E piu d’un mese poi stero a diletto
    I duo tranquilli amanti a ricrearsi. 
  Piu lunge non vedea del giovinetto
    La donna, ne di lui potea saziarsi: 
  Ne, per mai sempre pendegli dal cello,
  Il suo disir sentia di lui satollo.

  Se stava all’ombra, o se del tetto usciva,
    Avea di e notte il bel giovine a lato: 
  Matino e sera or questa or quella riva
    Cercando andava, o qualche verde prato: 
  Nel mezo giorno un antro li copriva,
    Forse non men di quel commodo e grato
  Ch’ebber, fuggendo l’acque, Enea e Dido,
  De’ lor secreti testimonio fido.

  Fra piacer tanti, ovunque un arbor dritto
    Vedesse ombrare o fonte o rivo puro,
  V’avea spillo o coltel subito fitto;
    Cosi, se v’era alcun sasso men duro. 
  Et era fuori in mille luoghi scritto,
    E cosi in casa in altri tanti il muro,
  Angelica e Medoro, in varii modi
  Legati insieme di diversi nodi.

  Poi che le parve aver fatto soggiorno
    Quivi piu ch’a bastanza, fe’ disegno
  Di fare in India del Catai ritorno,
    E Medor coronar del suo bel regno. 
  Portava al braccio un cerchio d’oro, adorno
    Di ricche gemme, in testimonio e segno
  Del ben che ’l Conte Orlando le volea;
  E portato gran tempo ve l’avea.

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