This is the cestus in Homer, which Venus lends to Juno for the purpose of enchanting Jupiter
Greek: N kai apo staethesphin elusato keston
himanta
Poikilon’ entha de ohi thelktaeria
panta tetukto’
Enth’ heni men philotaes, en d’
himeras, en d’ oaristus,
Parphasis, hae t’ eklepse noon puka
per phroneonton.]
Iliad, lib. xiv. 214.
She said; and from her balmy bosom loosed
The girdle that contained all temptinguess—
Love, and desire, and sweet and secret talk
Lavish, which robs the wisest of their wits.]
APPENDIX
* * * * *
No. I.
THE DEATH OF AGRICAN.
BOIARDO.
Orlando ed Agricane un’ altra fiata
Ripreso insieme avean crudel
battaglia,
La piu terribil mai non fu mirata,
L’arme l’un l’altro
a pezzo a pezzo taglia.
Vede Agrican sua gente sbarattata,
Ne le puo dar aiuto, che le
vaglia.
Pero che Orlando tanto stretto il tiene,
Che star con seco a fronte gli conviene.
Nel suo segreto fe questo pensiero,
Trar fuor di schiera quel
Conte gagliardo;
E poi Che ucciso l’abbia in su ’l
sentiero,
Tornare a la battaglia senza
tardo;
Pero che a lui par facile e leggiero
Cacciar soletto quel popol
codardo;
Che tutti insieme, e ’l suo Re Galafrone,
Non li stimava quanto un vil bottone.
Con tal proposto si pone a fuggire,
Forte correndo sopra la pianura;
Il Conte nulla pensa a quel fallire,
Anzi crede che ’l faccia
per paura.
Senz’ altro dubbio se ’l pone
a seguire,
E gia son giunti ad una selva
scura
Appunto in mezzo a quella selva piana,
Era un bel prato intorno a una fontana.
Fermossi ivi Agricane a quella fonte,
E smonto de l’arcion
per riposare,
Ma non si tolse l’elmo da la fronte,
Ne piastra, o scudo si volse
levare;
E poco dimoro, che giunse ’l Conte,
E come il vide a la fonte
aspettare,
Dissegli: Cavalier, tu sei fuggito,
E si forte mostravi e tanto ardito!
Come tanta vergogna puoi soffrire,
A dar le spalle ad un sol
cavaliero!
Forse credesti la morte fuggire,
Or vedi che fallito hai il
pensiero;
Chi morir puo onorato dee morire;
Che spesse volte avviene e
di leggiero,
Che, per durar in questa vita trista,
Morte e vergogna ad un tratto s’acquista.
Agrican prima rimonto in arcione,
Poi con voce soave rispondia
Tu sei per certo il piu franco Barone,
Ch’io mai trovassi ne
la vita mia,
E pero del tuo scampo fia cagione
La tua prodezza e quella cortesia,
Che oggi si grande al campo usato m’hai,
Quando soccorso a mia gente donai.