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SOURCE: “Manzoni After 1848: An ‘Irresolute Utopian’?” in Modern Language Review, Vol. 87, No. 4, October, 1992, pp. 847-57.
In the following essay, Davie explores Manzoni's relationship to Italian nationalism in the nineteenth century.
When Manzoni was asked in 1848 to stand as a candidate for the Piedmontese parliament, he wrote to his proposer declining the invitation, and explaining why he considered himself unsuitable for the task:
Un utopista e un irresoluto sono due soggetti inutili per lo meno in una riunione dove si parli per concludere; io sarei l'uno e l'altro nello stesso tempo. Il fattibile le più volte non mi piace, e dirò anzi, mi ripugna; ciò che mi piace, non solo parrebbe fuor di proposito e fuor di tempo agli altri, ma sgomenterebbe me medesimo, quando si trattasse, non di vagheggiarlo o di lodarlo semplicemente, ma di promoverlo in effetto, e d'aver poi sulla coscienza una parte qualunque delle conseguenze...
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